La suggestiva Civita di Bagnoregio è uno scrigno che contiene oltre 2500 anni di storia.
Civita era una delle tre contrade, la principale, che insieme a Rota e Mercato formava l’antica città di Bagnoregio.
Mercato (ora Mercatello) era la borgata di mezzo, mentre Rota, ovvero l’attuale Bagnoregio, era la borgata secondaria.
Solo dopo il disastroso terremoto del 1965 Rota avrà il primato civile e religioso su Civita e Mercatello.
Le più antiche tracce della presenza umana nell’area di Civita risalgono ad epoche preistoriche e protostoriche, come documentato dai pochi ritrovamenti di utensili del periodo.
I reperti archeologici più numerosi ed importanti risalgono sicuramente all’epoca Etrusca: proprio la rupe di San Francesco Vecchio è la zona con maggior concentrazione di ritrovamenti.
Testimonianza della fase etrusca di Civita, è la grotta di San Bonaventura, ex tomba etrusca nella quale si dice che San Francesco risanò il piccolo Giovanni Fidanza; altra testimonianza di questo periodo è il cosiddetto “Bucaione”, un profondo tunnel (oggi non agibile) che attraversa ai piedi lo sperone su cui poggia l’antico borgo, con sfogo sulla Valle dei Calanchi.
Originariamente il promontorio su cui sorge Civita su prolungava a Ovest formando un solo corpo con l’altura su cui oggi sorge Bagnoregio ed era collegato da creste continue (dette ponticelli) anche alle altre circostanti aree territoriale della Valle dei Calanchi; anche il centro abitato era molto più grande.
Nel corso di pochi secoli la rupe di Civita ha subito un costante assottigliamento proprio a causa della peculiare natura geologica del territorio.
La sequenza di continui smottamenti a partire già dal XV sec. ha mandato in rovina abitazioni ed edifici storici, mentre il collegamento con l’antica Bagnoregio divenne sempre più precario a causa delle continue frane che minacciavano la strada.
Si pensi infatti che nel periodo di massima magnificenza ben cinque erano le porte d’ingresso; ad oggi ne rimane una: Porta Santa Maria detta anche “della Cava”, unico accesso possibile al paese e posta alla fine del mitico ponte, divenuto simbolo del luogo.
Dopo il forte terremoto del 1550, infatti, in un tratto della strada che collegava Rota e Civita vennero innalzati due muri di sostegno.
Proprio le repentine minacce geologiche portarono i ricchi proprietari a trasferirsi a Rota; solo i più tenaci rimasero a Civita.
Tuttavia, solo dopo il disastroso terremoto dell’11 giugno 1695, che provo ingenti vittime e danni materiali, tra cui la distruzione del ponte che collegava Civita a Rota, la stragrande maggioranza delle persone abbandonò l’antico borgo per trasferirsi a Rota, ovvero l’odierna Città di Bagnoregio.
La storia di questo luogo è stata segnata a più riprese dai terremoti, che hanno determinato, con il passare del tempo lo spopolamento del borgo originario, da qui il famoso epiteto Civita di Bagnoregio “La Città che Muore”.
E' candidata a patrimonio Unesco.
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L'accesso ai portatori di handicap è garantito grazie alla Croce Rossa Italiana - Comitato di Bagnoregio per info tel. 0761780880 - 3337676605 mail: bagnoregio@cri.it